Mercoledì 17 agosto 2011

In navigazione da Symi a Bodrum. Il Lotos salpa l’ancora al mattino presto, lasciandosi alle spalle la bella isola di Symi, col suo mare turchese e le sue suggestive insenature. Il vento è assente e lo sarà per buona parte della giornata, ma d’altro canto, quando si va a vela, una bella “smotorata” di tanto in tanto fa pur sempre parte del gioco. Buona parte della mattinata di chi scrive è dedicata, come da sua abitudine in questi casi, alla contemplazione di orizzonti lontani sul pulpito di prua (assieme alla propria Bella…) seguita dalunga dormita, dolcemente cullati dalle onde. Al nostro risveglio, la costa della Dacia si apre in tutto il suo splendore, con le sue insenature, le sue grotte ed una natura molto più lussureggiante rispetto a quella sinora incontrata nel Dodecanneso. A questo punto il mulinello inizia a girare, ed ecco apparire il nostro tonnacchiolo quotidiano di oltre mezzo chilo, che viene recuperato con calma e precisione da un equipaggio ormai abituato ai successi nella pesca del proprio Capitano (anzi, da adesso in avanti, ci stupirebbe il contrario…). Spetta a chi scrive il maschio e virile rito della pulizia & sbudellamento, onde dimostrare al Capitano e alla morosa di essere un vero Uomo di Mare, pur con laica Pietas nei confronti dello sfortunato essere e del suo sacrificio imposto dalle spietate leggi della selezione naturale. E’ giusto l’ora di pranzo quando diamo fondo nell’ampia baia di Mersincik Lim, dove dopo un gustoso pranzetto il sottoscritto si dedica, come d’abitudine nelle baiette, alle sue adorate attività subacquee (snorkeling e apnea), mentre il resto dell’equipaggio si rilassa nel meriggiare in libertà, tra tuffi rinfrescanti, partite ad “UNO”, riposini e letture varie. Al tramonto il Lotos entra nel porto di Bodrum, l’antica Alicarnasso che diede i natali ad Erodoto; sull’imponente castello che si protende sul mare, costruito secoli fa dall’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, svetta la grande bandiera rossa con la mezza luna, mentre la vivace città si scopre con i suoi colori e i suoi rumori. Il servizio del Marina di Bodrum è puntuale e premuroso, ci aiutano nelle manovre di ormeggio col gommone e ci porgono la trappa in mano. All’approdo, un colpo di cannone e il canto del Muezzin ci annunciano il calar del sole.

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