Undicesimo giorno, rientro a tutta vela.

Oggi non c’è stato bisogno di domandare, alle sei Luigi, Mauro e Silvia sono usciti sul ponte già in cerata, non perché piovesse, ma perché c’era una certa aspettativa sulle condizioni del mare. Infatti appena la prua del Lotos si è affacciata al di fuori della baia di Veruda lo spettacolo è stato incredibile! Per la prima volta in tutta la crociera abbiamo visto 18 nodi di vento, il mare si alzava in onde spumeggianti, con due mani di randa e un genoa ridotto il Lotos ha cominciato a cavalcare, completamente chino sul fianco destro, con la prua che risaliva e precipitava ad ogni ondata. Luigi ha spedito immediatamente Mauro e Silvia a recuperare i giubbotti salvagente, completi di cinghie per assicurarsi alla barca. Soltanto a metà mattinata il vento ha cominciato a girare e diminuire in intensità, così uno alla volta Amerigo, Anna Maria e Giovanna si sono affacciati sul pozzetto, mentre un gran lasco ci sospingeva ormai nei pressi di Umag, la frontiera.

Una volta ormeggiati c’è stato giusto il tempo di accorgersi che all’attrezzatura della nostra cucina mancava la piastra del forno, calata in mare ieri sera e sparita stamattina, e per mangiare un buon piatto di pasta finalmente senza avere la nausea, dopodichè quasi tutto l’equipaggio è caduto in letargo fino all’ora di cena, eccetto Giovanna e Silvia che hanno approfittato delle strutture A.C.I. per fare una doccia calda.
A metà pomeriggio ha cominciato a piovere, il maltempo da cui fuggivamo da ieri ci ha raggiunto, questo non ha impedito a Silvia di fare una passeggiata fino al cento di Umag, mentre in barca procedeva una nuova sfida di burraco tra Luigi, Mauro e Anna Maria.

Ormai questo viaggio sta volgendo al termine, un viaggio che credo lascerà un bel ricordo in ogni membro dell’equipaggio, che è sempre stato compatto e non ha mai dovuto affrontare momenti di crisi o tensione. Luigi ha sempre pianificato le rotte giornaliere in modo da unire il massimo della sicurezza in navigazione e il massimo godimento della vacanza per noi e lo ha fatto sempre con il sorriso sulle labbra e la sua instancabile simpatia. Anna Maria ha ormai stabilito un record di assorbimento di raggi solari, oltre ad aver dimostrato energie inesauribili sottocoperta dove è sempre in attività tra piatti e cellulare. Amerigo non è riucsito a sfruttare appieno il permesso di pesca acquistato proprio qui ad Umag durante l’andata, ma sembra comunque soddisfatto di aver potato pesce sul nostro tavolo quasi ogni giorno. Giovanna non sa bene se essere felice di rivedere presto il suo nipotino o infelice di lasciare la barca, vorrebbe optare per una “settimana corta” in mare e week-end a casa, ma tempo sarà impossibile. Mauro ha finalmente imparato a tenere 18 carte in mano, che è già un bel risultato da portare a casa, oltre probabilmente ai ricordi di questo mare che fissa costantemente in navigazione.
Ed io, che scrivo con attorno il suono di questa malinconica pioggia, ornerò a Milano con la consapevolezza di aver trascorso giorni ancor più belli di quanto avessi immaginato, grazie anche ad ognuna delle persone di cui vi ho parlato.

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